Ho conosciuto in te, di Alda MeriniHo conosciuto in te le meraviglie |
La vita di Alda Merini (21 marzo 1931 – 1° novembre 2009)
Alda Merini nasce a Milano il 21 marzo 1931 da una famiglia modesta. Suo padre era impiegato per la Assicurazioni Generali di Venezia e sua madre era una casalinga. Alda aveva una sorella maggiore, Anna, e un fratello minore, Ezio.
Suo padre incoraggiò l’interesse di Alda Merini per la lettura e la scrittura pubblicando un piccolo opuscolo delle sue poesie a dieci anni. Alda aveva anche un insegnante che le andava a casa per darle lezioni di piano.
Alda Merini completò la scuola elementare con ottimi voti, ma alla fine della guerra suo padre non avendo alcuna fonte di reddito la mandò per tre anni alla scuola professionale Laura Solera Mangazza per studiare stenografia.
Successivamente presentò domanda di ammissione al liceo Liceo Manzoni, ma non fu accettata a causa di un punteggio insufficiente al test d’ingresso di italiano.
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Fiore di poesia, di Alda Merini“Ci sono notti |
“L’amore, quello che io cerco non è certo dentro il tuo corpo che adagi su donne facili senza alcuno spessore. L’amore quello che voglio io è la costante presenza è l’occhio vigile del padrone che arde del suo cavallo. Così ho cavalcato cavalli d’ombra e gli altri che mi hanno visto correre senza briglie mi hanno considerato pazza. In effetti una donna che vive sola senza uno scudo istoriato senza una storia di bimbi non è né madre né donna ma un ibrido nome che viene stampato in calce alla tua pagina.” |
Vuoto d’amore, di Alda Merini“Spazio Spazio spazio, io voglio, tanto spazio |
“Il dolore non è altro che la sorpresa di non conoscerci.”
― Alda Merini
“Agli oggetti non importa nulla della nostra vita, ma a noi interessa molto la storia di questi esseri feroci che invadono il nostro mattino. Questi esseri che si svegliano con noi all’alba e che continuano a ripetere crudeli: “Sei ancora qui con noi, ancora una volta viva.”
― Alda Merini, La vita facile: Sillabario
“Di fatto, non esiste pazzia senza giustificazione e ogni gesto che dalla gente comune e sobria viene considerato pazzo coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza che non è stata colta dagli uomini.”
― Alda Merini